Botta Luigi, “Sacco e Vanzetti. Giustiziata la verità”

Edito da Edizioni Gribaudo, Cavallermaggiore (Cn), 1978, 298 p.

Su Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti — i due anarchici italiani condannati alla sedia elettrica ed uccisi il 23 agosto 1927 nel carcere di Charlestown — sono state scritte numerose biografie che hanno ampiamente sviscerato le tragiche vicende di quel decennio agli inizi del secolo. Arrestati, condannali e mandati a morte per un delitto che gli atti hanno dimostrato attribuibile ad una banda di comuni malviventi, Nicola e Bartolomeo sono stati vittime dello strapotere americano che, colpendo loro, ha creduto di colpire gli anarchici, i socialisti, i comunisti ed i sovversivi in genere. Intorno ai due italiani, sin dall’epoca degli avvenimenti, si è creato un vasto movimento di opinione che ha alacremente combattuto la battaglia della liberazione, prima, e della riabilitazione, poi. Ad ormai cinquant’anni dalla tragica conclusione della vicenda, quando il mondo intero ha avuto la possibilità di verificare e riconsiderare il succedersi dei fatti con più obiettività, Luigi Botta raccoglie in questo volume tutti quei documenti, lettere e petizioni (nella maggior parte inediti), che possono contribuire attivamente ad una maggiore conoscenza della vicenda, anche e soprattutto nella lotta per la riabilitazione. L’autore — che ha seguito per conto della Gazzetta del Popolo lo svilupparsi degli avvenimenti intorno ai due anarchici nel corso degli ultimi dieci anni — ha aggiornato sino all’inizio del 1978 l’elenco dei documenti sul caso, analizzando compiutamente anche quanto reso noto negli Stati Uniti dopo l’apertura di un plico contenente oltre millecinquecento pagine inedite. Le figure di Sacco e Vanzetti, libertari e nonviolenti, emergono nella loro sincera natura, quale simbolo per tutti coloro che soffrono — come loro soffrirono cinquant’anni fa — a causa di ingiustizie sociali.

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