Bonanno Alfredo Maria, “La tensione anarchica”

Edito da Edizioni Anarchismo, Trieste, Novembre 2013, 56 p., Terza Edizione

Nota introduttiva alla prima edizione
Nell’immediatezza – ma anche nei limiti – della prosa tipicamente orale che caratterizza questa trascrizione, emerge con passione un’idea, forse l’unica, che ci accomuna tutti in qualità di individui in conflitto con quest’ordine di cose.
È la tensione anarchica: quel sentimento che brucia il dualismo tra teoria e azione, pratica e pensiero, e che costantemente infiamma i nostri sogni ed i nostri gesti volti a un radicale cambiamento dell’esistente. È la gioia di chi lotta senza quiete per liberarsi da tutte le catene, è la folgorazione di chi si rende conto delle autorità che ci opprimono e non può più fare a meno di ricercare e gustare per sempre il nettare di una vita libera e degna d’esser vissuta.
È, in ultima analisi, una dichiarazione estrema di amore e di rabbia…
Lontani dal voler creare bibbie e predicatori, alieni ad ogni forma di idolatria e mitizzazione, iconoclasti per definizione, atei in tutti i sensi, abbiamo da sempre rifuggito e rifiutato qualsiasi aspetto dell’autoritarismo che vorrebbe renderci odiosa l’esistenza, a cominciare da quello più subdolo e pericoloso: quello che può nascere da noi stessi. Niente leggi, quindi, né ordini precostituiti o certezze, e tantomeno paraocchi preconfezionati, ma solo i più liberi e spontanei accordi…
Questo avevamo in mente quando abbiamo dato vita al progetto di un Laboratorio Anarchico per sperimentare antiautoritariamente le nostre tensioni, su questo scommettiamo quotidianamente dentro come fuori quelle quattro mura, e questo abbiamo ancora bene in mente ora, nel proporre un testo che non sia nulla più che uno stimolo per accrescere noi stessi e, nel caso, per riconoscersi in qualcun altro.
Laboratorio Anarchico di Sperimentazione Antiautoritaria

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Nota dell’Archivio
-Prima edizione: Lecco, 1996
-Seconda edizione: Trieste, 2007

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